Alcune persone sono più soggette a malori, con conseguenze più o meno gravi: anziani, soggetti con patologie croniche, bambini, donne in gravidanza e lavoratori sono categorie di persone più a rischio.
Le elevate temperature possono causare malori e riducono la capacità di attenzione del lavoratore, aumentando il rischio di infortunio.
Statisticamente le modalità di infortunio più frequenti sono: incidenti di trasporto, scivolamenti e cadute, contatto con oggetti e attrezzature, ferite, lacerazioni, amputazioni
Cosa fare in caso di colpo di calore del lavoratore
- Chiamare subito l’Addetto al Primo Soccorso e il 118
- Assistere i lavoratore fino all’arrivo dei soccorsi
- Posizionarlo all’ombra e al fresco sdraiato in caso di vertigini, sul fianco in caso di nausea, mantenendolo in assoluto riposo
- Slacciare o togliere gli abiti
- Misurare la temperatura corporea
- Cercare di raffreddare rapidamente il corpo, se è possibile, avvolgendolo in un lenzuolo bagnato e ventilandolo o, in alternativa, raffreddare la cute con spugnature di acqua fresca non fredda, in particolare su fronte, nuca ed estremità, ventilando e spruzzando acqua sul corpo
Stress termico
- l’evaporazione del sudore è ostacolata dal tipo di indumenti e dall’umidità dell’ambiente;
- il ritmo di lavoro provoca un aumento della temperatura corporea che continuerà a salire se la dispersione di calore è insufficiente;
- all’aumento della temperatura corporea il corpo reagisce con un incremento della sudorazione e con l’eventuale rischio di disidratazione;
- l’aumento della frequenza cardiaca sottopone il fisico a ulteriore stress;
- se il corpo assorbe più calore di quanto non riesca a espellere allora la temperatura corporea continuerà ad aumentare arrivando ad un punto in cui il meccanismo di termoregolazione corporea diventa meno efficace;
- l’effetto può tradursi in una minore capacità di rispondere agli stimoli e ai pericoli imprevisti e in un aumento della disattenzione e della deconcentrazione.
Luoghi di lavoro esposti a questo rischio
Lavoro con esposizione diretta al sole, con scarso consumo di liquidi/impossibilità di procurarsi da bere; lavoro fisico pesante; ritmo di lavoro intenso; abbigliamento protettivo pesante o equipaggiamento ingombrante.
Lavoratori più a rischio
Operai addetti a trasporto, addetti a macchinari e utensili, occupati all’aperto (manovratori, installatori, asfaltatori, addetti manutenzione verde, addetti al facchinaggio, cantonieri stradali, edili).